Maxi blitz tra Bologna e Modena: scatta all’alba l’operazione “On Air”
Un’operazione coordinata e ad ampio raggio – È iniziata all’alba l’operazione “On Air”, un’imponente azione di contrasto alla criminalità economica e organizzata condotta dalla Direzione Investigativa Antimafia (DIA), con il supporto della Guardia di Finanza e dei Carabinieri. Il blitz ha coinvolto le province di Bologna e Modena, con un dispositivo di forze in campo senza precedenti. In totale sono state eseguite oltre 70 perquisizioni, che hanno interessato abitazioni, sedi aziendali e altri immobili riconducibili agli indagati.
Un colpo al cuore della rete economica criminale – L’indagine ha consentito di individuare un articolato sistema di società di comodo e prestanome, attraverso cui venivano riciclati ingenti capitali provenienti da attività illecite. Le autorità hanno sequestrato aziende, titoli finanziari e valori per milioni di euro, colpendo duramente la struttura economica della rete criminale. Il sequestro patrimoniale rappresenta una strategia fondamentale per disarticolare le organizzazioni mafiose sul territorio.
Le province coinvolte e l’estensione territoriale – L’operazione ha riguardato prevalentemente le province di Bologna e Modena, ma gli inquirenti non escludono ramificazioni anche in altre aree dell’Emilia-Romagna e oltre i confini regionali. La scelta del nome “On Air” fa riferimento alla natura dinamica e diffusa delle attività illecite oggetto d’indagine, molte delle quali legate a settori come la comunicazione, l’intrattenimento e i servizi.
Le misure cautelari e i profili indagati – Oltre ai sequestri, sono state eseguite numerose misure personali, tra cui arresti domiciliari, obblighi di dimora e divieti di esercizio di impresa. Gli indagati sono imprenditori, consulenti, professionisti e soggetti già noti alle forze dell’ordine. Le accuse spaziano dall’associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio, alla frode fiscale, fino all’autoriciclaggio e alla turbativa d’asta.
La collaborazione tra le forze dell’ordine – Fondamentale per il successo dell’operazione è stata la sinergia tra i diversi corpi investigativi. La DIA ha coordinato le attività operative con il prezioso apporto investigativo della Guardia di Finanza e l’azione capillare dei Carabinieri sul territorio. Il lavoro congiunto ha permesso di ricostruire i flussi finanziari sospetti, intercettare comunicazioni rilevanti e predisporre un’azione tempestiva e simultanea su più fronti.
Le prospettive future e l’importanza del controllo – Le indagini proseguiranno nelle prossime settimane con l’analisi dei materiali sequestrati e l’approfondimento delle responsabilità penali dei soggetti coinvolti. Il procuratore distrettuale antimafia ha sottolineato l’importanza del monitoraggio continuo delle infiltrazioni mafiose nel tessuto economico del Nord Italia, dove le mafie tendono a mimetizzarsi nel circuito legale per reinvestire i proventi illeciti.
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