Gli iscritti alla piattaforma potrebbero confrontarsi con una brutta sorpresa: Meta annuncia un’iniziativa che riguarda Instagram.
Non è la prima volta che si verificano delle problematiche serie sulla piattaforma di Instagram. Il disagio più comune si traduce, ad esempio, nel frequenti down che impediscono agli iscritti di utilizzare l’applicazione per diverse ore, se non per un giorno intero.
Questa volta però parliamo di una falla di sistema molto grave, che ha provocato moltissime denunce. Meta, per altro, non ha ancora diffuso nessuna comunicazione ufficiale in merito.
Cosa sta succedendo nello specifico? Sostanzialmente, diversi utenti hanno denunciato la negazione dell’accesso ai propri profili. Inseriscono le credenziali corrette, ma Instagram impedisce loro di entrare nell’account. Ciò ha comportato moltissimi disagi. Tanto a coloro che utilizzano la piattaforma a scopo ricreativo, quanto – ancor più – a coloro che invece vi hanno costruito il loro business. Parliamo ad esempio in influencer, personaggi pubblici, divulgatori e così via.
È l’effetto collaterale immediato quando un lavoratore decide di basare il suo unito introito sul lavoro online. Per altro, almeno per il momento, non è chiaro secondo quale criterio il sistema di sicurezza Meta agisca e scelta il profilo da bannare. La maggior parte degli utenti che hanno segnalato la problematica, hanno anche sottolineato di non aver violato i termini e condizioni per l’utilizzo dell’applicazione.
Una prima spiegazione sarebbe da attribuire all’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale. L’azienda di proprietà di Mark Zuckerberg infatti utilizza un sistema di moderazione dei contenuti che potrebbe identificare erroneamente alcuni post e interazioni come “malevoli”, procedendo così all’eliminazione immediata dell’account. Le precauzioni della società informatica non si traducono solo nel semplice blocco del profilo.
È capitato persino che alcuni iscritti venissero accusati ingiustamente di traffico di prostituzione minorile e di immagini pornografiche, senza che il reato si sia mai verificato. La situazione è molto critica. Ciò che innervosisce ulteriormente le “vittime” del tool AI è il silenzio assordante di Meta, che non solo non ha rilasciato dichiarazioni in proposito, ma non ha neppure provveduto a sistemare la falla nel sistema, consentendo agli iscritti di riappropriarsi dei propri dati e del proprio account.
Per questo motivo, mentre si attendono ulteriori aggiornamenti, è stata lanciata una petizione su Charge.org che ha raccolto migliaia di firme. Si vocifera, inoltre, che alcuni utenti stiano valutando se intentare o meno una causa contro Meta.
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