Un’altra storia terrificante che desta brividi di paura: Bologna è sotto scacco dal diavolo in persona.
La capitale dell’Emilia-Romagna. Una città che, in realtà, non avrebbe bisogno di presentazioni. Arte e cultura a portata di mano, tra le località più belle da visitare. Inoltre profuma di storia oltretutto facendo del sapere la propria identità – Bologna ospita la più antica delle università, per esempio.

Ogni angolo vale la pena soffermarcisi dopodiché una lunga passeggiata in Piazza Maggiore ove si rimarrà incantati dinanzi a Palazzo del Podestà. Ebbene, come qualsiasi altra splendida città, anche Bologna nasconde i suoi segreti attirando sempre più turisti.
In particolare un racconto che continua a suscitare profonda curiosità nonostante incuta terrore. L’inferno che cala sulla terra, implacabile, segnando il destino degli esseri umani. In questo caso i bolognesi, pronti a nascondersi sebbene sia del tutto inutile.
Il Diavolo bussa alle porte di Bologna: la leggenda
Una creatura che si aggira seminando il panico. Chi la incontra si inginocchia tremante invocando pietà. Non c’è misericordia, solo paura. Qualcuno tenta di sfuggirle e, forse, riesce a scamparla sopravvivendo all’impeto oscuro che inghiottisce chiunque si trovi sulla sua strada.

Precisamente ci troviamo a Sasso Marconi, nel Bolognese. La leggenda del Fosso del Diavolo è tutt’oggi una narrazione che scuote le anime più sensibili. C’era una volta, tanto tempo fa, un mostro vagante in cerca di spiriti dannati. Aleggiava tra i campi portando con sé una scia di morte e distruzione.
Il cielo divenne nero come la pece e, improvvisamente, una figura demoniaca si stagliò dinanzi agli sguardi impietriti. A questo punto, gli abitanti si rifugiarono velocemente all’interno di una fortezza in direzione del suo luogo di culto. Pregare, l’unica possibilità di salvezza.
Intanto il diavolo si aggirò intorno al castello alla ricerca di una feritoia per entrare ma, non trovandola, scatenò la sua ira: salì sopra un colle intenzionato a distruggere dall’alto la fortificazione. In quel preciso istante, un bagliore squarciò il cielo oscuro scaraventando la terribile creatura verso il centro della terra.
Il giorno seguente, quando uscirono dalla chiesa, il popolo si trovò davanti uno scenario apocalittico, soprattutto una tremenda spaccatura del terreno nel quale scorreva un rivolo d’acqua: da qui prese il nome di Fosso del Diavolo. Una leggenda, comunque, affascinante. Simbolo narrativo di Sasso Marconi.
Naturalmente è una località che ha molto altro da offrire, oltre a storie da brividi. Tuttavia, per i più coraggiosi, si prevedrebbe l’occasione di visitare il mitico Fosso del Diavolo nei cunicoli creati dal quel fulmine luminoso. Si racconta sia nascosto perfino un tesoro ma nessuno, al momento, pare averlo scovato.