La star della cultura gastronomica romagnola, la piadina, con una storia dalle radici molto antiche.
Lo street food per eccellenza in Emilia-Romagna, un must culinario quando si è in vacanza. I romagnoli ne vanno fieri e hanno ragione da vendere. Più spessa o sottile, acqua, farina e strutto principalmente. Ingredienti indispensabili. Come si fa a non amarla?

Ogni giorno, tra turisti e non, la si assapora in vari gusti con quel boccone fumante, incredibilmente sfizioso. Ma pochi conoscono la sua storia, soprattutto le origini. Un passato lontano che si fonda sulla coltivazione dei cereali, perno dell’attività agricola.
Nascita della piadina: il piatto ‘povero’ dei contadini
Piada o piadina? Dipende dalla zona. In Emilia-Romagna non c’è una ricetta universale, sebbene le basi siano fuori discussione (o quasi). Per esempio, l’aggiunta o meno di quel pizzico di bicarbonato fa la differenza, rende più leggero l’impasto a rapida lievitazione.

Indipendentemente da come la si prepari oggi, potrebbe esserci unanimità riguardante le sue origini nonostante, ancora, qualche piccola incertezza storica. Le prime testimonianze risalirebbero al 1200 a.C. Si ritiene siano stati gli Etruschi a insegnare la cottura dei cereali alle popolazioni locali italiane.
Dopodiché l’avvento dell’Impero Romano, la coltivazione del grano, il primo pane lievitato e le piade azzime, cibo prelibato per i Romani stessi. Nel ‘300 la peste costrinse i contadini a rinunciare al pane lievitato, tornare a consumare focacce azzime e cereali meno pregiati – le possibilità economiche erano esigue.
Risale al 1371 un documento nel quale si rinviene la parola ‘piada’. Ebbene, con l’arrivo del Rinascimento, i banchetti nobiliari ricchi di squisitezze: il pane essenziale mentre la piada relegata ai ceti più poveri. Solo nel XX secolo si ebbe un grande rilancio della piadina realizzata mescolando farina di mais e grano tenero.
Negli anni ’40 e ’50 un grande successo tanto da veder fiorire i primi chioschi che costeggiavano i lunghi viali in direzione del mare. Cibo ‘da strada’ oltre che simbolo della Terra di Romagna, ormai in forte espansione. Nata come pietanza ‘povera’, oggi tutti la osannano, anche gli Chef stellati.
Abbinamenti insoliti e gourmet, per esempio peperoni, erbette di campagna mandorle e miele oppure orata al sale e misticanza, adesso la piadina è patrimonio di tutti senza più assumere atteggiamento snobista nei suoi confronti, come all’epoca. Semplicità, gusto e profumi: ricorda proprio una riposante vacanza al mare.